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Àlvaro Severiano Furtado è morto alla periferia di Porto, anzi, è stato assassinato. A parte questo, l'ispettore Ramos non sa nulla di quest'uomo. È un cadavere senza biografia e senza passato che costringe Jaime Ramos a seguirne le labili tracce, le strane coincidenze prima in Brasile, a San Paolo e nella foresta amazzonica, poi nella Beirut del XIX secolo e per finire nella Luanda degli ultimi, torbidi mesi della guerra coloniale. Un'indagine difficile che confermerà le assurde e abiette geometrie del crimine e dei sentimenti a un ispettore che detesta la logica dei colombi, il buon umore esibito dagli uomini felici e il Porto corretto con l'acqua tonica.